Tecnologia e innovazione così il mondo del vino si rinnova
L’indagine sul settore vinicolo 2017 di Mediobanca fugano i dubbi e i pregiudizi attorno a uno dei settori cardine del made in Italy. Dietro l’immagine superficiale del successo ci sono i fondamentali del fare impresa. Gli investimenti, l’innovazione di prodotto e di processo, il marketing finalizzato a conquistare i nuovi mercati, l’esatto posizionamento del rapporto qualità-prezzo delle bottiglie. Un lavoro che viene da lontano e che solo negli ultimi anni è andato a regime consentendo agli imprenditori di conseguire risultati consistenti. Ma sedersi sugli allori proprio oggi sarebbe imperdonabile.
L’Italia contende ogni anno alla Francia la leadership della produzione, ma è ancora molto dietro per fatturato. C’è ancora molto da fare su mercati promettenti come la Cina dove nel 2015 c’è stato un pericoloso arretramento; sull’innalzamento ulteriore della qualità per poter incrementare il prezzo medio delle etichette; sulla creazione di fenomeni di marketing globali capaci di trainare il mercato come è avvenuto con il Prosecco. Secondo il rapporto di Mediobanca su 140 società produttrici italiane, con un fatturato oltre 25 milioni, e su 14 tra le maggiori imprese internazionali quotate con un fatturato oltre 150 milioni, il comparto del vino italiano ringrazia l'export e una ritrovata vivacità sulle tavole italiane e segna un 2016 positivo per i ricavi, con prospettive solide per quanto riguarda l'anno in corso. Il brindisi va fatto allo spumante, protagonista della crescita maggiore. Il 2016 del settore vinicolo italiano si è chiuso infatti con un +6% del fatturato rispetto al 2015. Gli "spumanti" segnano il maggiore sviluppo in termini di fatturato (+13,6%, il massimo del periodo), con la domanda interna (+14,1%) che supera quella oltre confine (+13%). Il comparto dei vini non spumanti ha segnato un +4,4% complessivo, +5,6% l'estero. Quanto ai mercati esteri, la Ue si conferma il mercato principale, con una quota del 52,1% dell'export totale e un incremento del 7,1% rispetto al 2015. Crescono anche l'area del Nord America (+6,3%), arrivando a rappresentare il 34,2%, e l'area asiatica (4%, +7,9% sul 2015). I territori più dinamici sono quelli del Sud America (+13,1% le vendite sul 2015), ma questi rappresentano solo l'1,3% del fatturato estero delle aziende vinicole italiane. Nel resto del mondo (Africa, Medio Oriente e Paesi Europei non UE) si concentra l'8,4% delle vendite.
Piera Martellozzo Spa è beneficiaria di un contributo a valere sul Bando POR FESR 2014-2020. Attività 2.3.a.1 “Aiuti agli investimenti tecnologici delle PMI” – Bando DGR 1898 del 07/10/2016 con un progetto dal titolo INVESTIMENTI TECNOLOGICI PER IL FINE LINEA DI PRODUZIONE, con il supporto finanziario da parte dell’Unione Europea, dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Il progetto prevede l’acquisto di due macchinari tecnologicamente avanzati che andranno ad implementare il fine linea del ciclo produttivo dell’impresa. Nel dettaglio i macchinari che l’impresa intende acquistare sono un “pallettizzatore” e un “carrello elevatore speciale”. Obiettivi principali del progetto:
- Incremento della capacità produttiva del fine linea del ciclo produttivo di circa il 50%;
- Incremento della competitività dell’impresa sul mercato;
- Avanzamento tecnologico per l’impresa.
Il progetto è stato approvato con una spesa ammessa di € 313.047,00 e ci è stato concesso un contributo di € 125.218,80.